Dr. Salvatore D’Amico

Specialista in CHIRURGIA DEL PIEDE E DELLA CAVIGLIA. Ha esperienza trentennale nella chirurgia dell’alluce valgo e del piede e caviglia dolorosi con particolare attenzione alle tecniche mininvasive e percutanee. La sua esperienza è anche nella correzione degli esiti di interventi chirurgici effettuati che hanno portato ad esiti invalidanti.
Attraverso una formazione internazionale nel trattamento del piede doloroso e nello sviluppo delle tecniche più all’avanguardia l’ impegno è quello di garantire il miglior trattamento possibile, l’affidabilità e l’efficacia ai pazienti nella chirurgia del distretto piede-caviglia.

25 anni fa mi sono appassionato alla chirurgia del piede e della caviglia, nel mio lungo percorso professionale ho viaggiato e portato in Italia le tecniche più all’avanguardia nel trattamento di queste patologie ortopediche.

“Il mio percorso inizia interessandomi di ortopedia pediatrica che approfondisco con il conseguimento della specialità presso l’università di Milano (direttore prof. Peretti)

Nel 2001 ho avuto la possibilità’ di incontrare negli Stati Uniti il Prof. Tom Sangiovanni, e il prof. Christopher DiGiovanni allora della Brown University entrambi cultori delle tecniche più evolute nella traumatologia dello sport di piede e caviglia.

Nel 2003 seguii un Master in chirurgia ortopedica e traumatologica dell’arto inferiore con il Prof Villarubias presso l’Università Dexeus di Barcellona.

Nel 2009 entrai a far parte dello staff del Prof. Mark Myerson al Mercy Hospital di Baltimora come fellow nello studio di tecniche chirurgiche per le gravi deformità di piede e caviglia.

Nel 2010 all’Università Cattolica di Barcellona, appresi dal Prof. De Prado le tecniche mininvasive di correzione delle deformità dell’avampiede e del retropiede e le portai con me in Italia continuando a svilupparle e renderle sempre più affidabili e applicabili a più patologie.

Gli insegnamenti dei miei mentori, la mia passione e la mia totale devozione a questo “mestiere”, mi ispirano e guidano sia nel lavoro quotidiano, sia nel mio costante impegno nell’insegnamento e nella formazione.”